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Glen Greeenwald (8. Juli 2015)
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Thomas Meyer im Tages Anzeiger 17. Juni 2015
Zeitun in arabo significa ulivo. In tutte le culture mediterranee questa pianta ha una valenza particolare, sia dal punto di vista alimentare che simbolico. Nel caso della Palestina l’espulsione della popolazione nativa prima e l’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza poi hanno attribuito all’ulivo un ulteriore significato: la resistenza di un intero popolo, la caparbia volontà di continuare ad esistere nonostante tutto. L’albero contorto, rugoso come le mani di chi lo coltiva, ha resistito per secoli ad ogni avversità e ha continuato a donare i suoi frutti ai coltivatori palestinesi che se ne prendono cura. Per questo dal 1967 fino al 2013 l’esercito ed i coloni israeliani ne hanno sradicati più di 800.000, con lo scopo di togliere ai contadini il principale mezzo di sostentamento ed obbligarli ad andarsene. Non ci sono riusciti e non ci riusciranno. Se la lotta dei palestinesi e la solidarietà internazionale saranno in grado di impedirlo, gli ulivi continueranno a crescere su quella terra.
>>> www.zeitun.info
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Wie der Zionismus seinen Untergang betreibt
Gespräch mit MOSHE ZUCKERMANN, 01. Dezember 2014 -
Der Historiker Moshe Zuckermann hat mit seiner jüngsten Veröffentlichung Israels Schicksal eine tiefgreifende kritische Analyse der Staatsideologie Israels vorgelegt. Er kommt zu dem Ergebnis, „dass der Zionismus selbst nicht an die Zukunft seines eigenen Projekts glaubt“. Hintergrund-Redakteurin Susann Witt-Stahl sprach mit dem Autor über seine These, ihre historischen und politischen Grundlagen, Begründungen und die bitteren Konsequenzen.