Associazione Svizzera-Palestina

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Comunicato stampa  1 aprile 2018

Al confine della Striscia di Gaza l’esercito israeliano ha aperto il fuoco sui dimostranti palestinesi uccidendone 17. I palestinesi disarmati che si avvicinano al confine dal lato di Gaza vengono definiti “terroristi” intenzionati di aggredire Israele.

Con la “Marcia del ritorno” i palestinesi reclamano il loro diritto al ritorno ai loro luoghi d’origine dai quali furono scacciati nel 1948. 69 anni fa Israele garantì all’ONU che avrebbe il rispettato tutte le risoluzioni ONU, in particolare la risoluzione 194 che chiede il ritorno dei profughi.

Conseguentemente Israele fu ammesso all’ONU come membro a pieno titolo, tuttavia fino ad oggi non tenne mai fede ai suoi impegni. 

Il 70% degli abitanti della Striscia di Gaza sono profughi scacciati durante la Nakba del 1948, prima e dopo la fondazione dello stato di Israele.

  • Una pace giusta e duratura, come la auspica anche il Consiglio federale, è impensabile senza l’applicazione del diritto al ritorno dei profughi.
  • L’Associazione Svizzera-Palestina appoggia la domanda di un’inchiesta indipendente sull’uccisione di civili disarmati e invoca delle sanzioni internazionali contro Israele.
  • Il decennale blocco di Gaza deve terminare immediatamente.

Associazione Svizzera-Palestina    (ASP)